Conosciamoci Meglio: Dott. Marcello Orio (Direttore Sanitario – CMSO)

Nella rubrica “CMSO – Conosciamoci meglio” una serie di interviste realizzate con gli specialisti del CMSO. Pensiamo che per i pazienti sia fondamentale conoscere “l’elemento umano” prima ancora della terapia medica e della tecnologia ad essa applicata.

La prima delle interviste è stata realizzata con il Direttore Sanitario del CMSO (Centro Medico Specialistico Orio): Dott. Marcello Orio.

D: Dottore, di questi tempi si parla tantissimo di “cervelli in fuga”. Eppure c’è chi come Lei è “in controtendenza”: ha rinunciato ad una luminosa carriera di ricercatore negli Stati Uniti per ritornare in Italia e proprio nella città natale, Salerno. Perché questa scelta?

R: La mia è sicuramente una scelta in “controtendenza” rispetto ad altri giovani italiani che continuano la ricerca oltreoceano. Sia chiaro, amo ancora oggi profondamente New York e non ho mai abbandonato la ricerca nel mio campo, ma dopo la splendida esperienza nel laboratorio di Neurobiologia del Weill Medical College of Cornell University di New York, diretto dal prof. Costantino Iadecola, ho sentito l’esigenza di restituire al mio paese e alla mia città quello che di prezioso avevo appreso. L’idea di creare un centro medico d’eccellenza è nata proprio dall’esperienza americana: mi è sembrato quasi doveroso accettare la “sfida” di portare innovazione “a casa”, pur consapevole delle difficoltà di un Sud Italia che non è all’avanguardia come gli USA.

D: Il CMSO è

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riconosciuto come centro di eccellenza. Sicuramente è visibile un approccio diverso e moderno nel trattamento delle patologie croniche. In cosa consiste precisamente?

R: Quando parlo di innovazione e di modello “americano” non mi riferisco soltanto all’aspetto tecnologico, pur essendo fondamentale e pur contando su dispositivi eccezionali da questo punto di vista (strumentazioni innovative come gli holter glicemico e metabolico, oltre che l’archiviazione telematica costante di tutte le visite ne sono alcuni esempi). L’innovazione che abbiamo deciso di portare avanti con il CMSO, riguarda però principalmente l’aspetto organizzativo e dei servizi, oggi largamente trascurato nel settore medico. Le attività sanitarie vanno innanzitutto “gestite” e “coordinate” con l’obiettivo di una buona prevenzione e devono esser volte a migliorare il “benessere” dell’utente, non tralasciando la risorsa “tempo”.

Proponiamo al CMSO una serie di protocolli assistenziali per varie patologie (Diabete, Obesità, Ipertensione, Tiroide) garantendo ottimi risultati con livelli di elevata professionalità.

Deve essere chiaro come alcune patologie croniche richiedano un monitoraggio continuo, soprattutto una prevenzione di complicanze che possono verificarsi negli anni. I pazienti, come amo dire spesso, in questi casi vanno “curati a 360°” più che guariti.

D: Ci sono secondo Lei, nel rapporto medico paziente, degli aspetti finora poco considerati che meriterebbero un approfondimento?

R: La cura delle malattie non può prescindere da un rapporto personale medico-paziente, ed oggi si tende a trascurarlo. Nel caso di diabete, ipertensione, patologie legate a variazioni metaboliche ed ormonali, seguire il paziente costantemente diventa addirittura il discrimine per la riuscita della cura. Infatti il tema dell’aderenza terapeutica ai trattamenti è per me importantissimo, anche perché credo che una cosciente organizzazione sia di grande aiuto ai pazienti che non riescono a seguire i numerosi trattamenti. Il CMSO infatti usa la massima attenzione nel contattare ed organizzare le diverse visite ed i controlli di prevenzione a cui i pazienti devono sottoporsi.

D: Chi sono i collaboratori del CMSO e quanto è importante l’integrazione tra le diverse competenze?

R: I collaboratori del CMSO sono medici ed esperti ovviamente dotati di elevate conoscenze professionali; a loro si richiede un costante aggiornamento ma soprattutto grande umanità nel prestarsi a servizio del malato. Credo nell’integrazione tra le competenze come credo che la cura di un disturbo non possa essere vista solo da una prospettiva. Facendo un esempio, chi deve perdere del peso non può soltanto adottare un adeguato regime alimentare, ma deve controllare tutto il suo stato di salute e le cause dell’eccesso di peso, da quelle ormonali sino allo stile di vita. Per tale motivo un percorso di cura richiede l’intervento non solo dell’internista o del nutrizionista, ma anche del personal trainer che curi l’esercizio fisico, e dello psicoterapeuta che non tralasci i risvolti psicologici.

D: Da quanto emerge l’ “innovazione” e la “modernità” sembrano essere le linee guida del suo operato. Lei però, non dimentichiamolo, porta avanti anche una grande tradizione medica. Suo padre il dott. Franco Orio, scomparso nel 2009, è riconosciuto come un “pioniere” della medicina salernitana e suo fratello Francesco Orio, professore di endocrinologia, è anch’egli un punto di riferimento. Come coniugare tradizione e modernità?

R: Tradizione e modernità vanno e “devono andare” di pari passo. Fu proprio mio padre, il Prof. Franco Orio, ad ideare e a fondare il CMSO nel 2007. La sua storia di medico e di uomo, preparato e sempre disponibile, è stata in realtà il primo seme che ha generato i bei progetti di cui stiamo parlando. A Salerno fu un “pioniere” nel suo campo e tra i primi volle puntare su un’assistenza ottimale ai pazienti e su un servizio interdisciplinare sempre più aggiornato e qualificato. Sono dunque onorato e felice di portare avanti, insieme a mio fratello, il Prof. Dott. Francesco Orio, questa importante tradizione.

D: Il CMSO propone un attentissimo “percorso” di perdita peso per i suoi pazienti. L’obiettivo è quello per le persone in sovrappeso di guadagnare salute. Lei però, mi permetta simpaticamente, a vederla non sembra un fan delle diete e delle privazioni. Che rapporto ha con il cibo?

R: Difficile nasconderlo… Sono un estimatore della buona tavola! Lo ammetto, nutro una grande passione per l’enogastronomia e partecipo anche ad una trasmissione di un’emittente locale (Camera con Vista) sul tema. Ma proprio perché dobbiamo guadagnare salute, non contano solo i chilogrammi o l’aspetto, ma il benessere dell’individuo. La mia corporatura, un po’ robusta, è anche frutto di un non corretto stile di vita adottato nel mio soggiorno americano, ma attualmente è sulla strada della salute. Infatti non credo che i pazienti debbano vivere di privazioni, ma di stimoli per guadagnare salutare e sentirsi meglio. Equilibrio e porzioni ragionate sono un cardine delle diete del CMSO e l’aspetto psicologico del rapporto con il cibo non viene mai trascurato.

D: Concludendo, un auspicio per il futuro. La vinciamo finalmente la battaglia con le malattie croniche?

R: La ricerca ha fatto e farà passi avanti, ed è importante. Ma ancora di più lo è la battaglia della prevenzione che deve vedere come attori non solo medici e pazienti insieme, ma gli organi di comunicazione, le istituzioni e la società civile.

In foto: il Dott. Marcello Orio, Direttore Sanitario del CMSO

 

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