Tiroide: vacanze al mare o in montagna?

Per chi soffre di disfunzioni tiroidee è preferibile una vacanza al mare o in montagna? Si è espressa sul punto la Fondazione Ibsa per la ricerca scientifica, differenziando le due classiche mete vacanziere a seconda del tipo di disturbo. Gli esperti dell’Ibsa, evidenziando come d’estate aumenti il disagio per chi soffre di tale problema, suggeriscono a chi soffre di ipotiroidismo (scarso funzionamento della ghiandola tiroidea) di recarsi in località di mare mentre a chi soffre di ipertiroidismo (funzionamento eccessivo della tiroide) suggeriscono di preferire per le proprie vacanze la montagna. In precedenza ci siamo già espressi riguardo ai benefici del consumo di prodotti ittici come alghe e molluschi per il corretto funzionamento della tiroide. Allo stesso tempo, abbiamo però anche precisato come “il mito dell’aria di mare” da respirare per lo iodio sia tutto da sfatare. Esiste allora una reale differenza tra mare e montagna rispetto agli effetti sulla nostra ghiandola?

 

Abbiamo chiesto al Prof. Dott. Francesco Orio, consulente del CMSO Specialista in Endocrinologia e Diabetologia, Professore Associato di Endocrinologia dell’Università “Parthenope” di Napoli e premiato come “miglior endocrinologo italiano al di sotto dei 40 anni” qualche chiarimento a riguardo.

Professore, coloro che soffrono di disfunzioni tiroidee subiscono un “peggioramento” del problema durante l’estate?

“Sicuramente chi è affetto da ipertiroidismo, ossia un’ eccessiva produzione di ormoni della tiroide, sicuramente non beneficia del bagno a mare e dell’aria di mare, in quanto lo iodio, che è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei, è ampiamente presente nelle acque marine”.

Questa differenziazione “mare per chi soffre di ipotiroidismo” e “montagna per coloro che sono affetti da ipertiroidismo” è corretta secondo Lei?

“Se dovessi consigliare ad una persona con ipertiroidismo conclamato un periodo di riposo, gli suggerirei di trascorrere un po’ di tempo in collina o in montagna, lontano cioè da quell’ambiente, quale è il mare, già di per sé ricco di iodio, elemento dannoso per questa patologia da eccesso di ormoni tiroidei e che nel caso del paziente ipertiroideo, appunto, potrebbe solo peggiorare il quadro clinico e certamente non essere di giovamento, anche soltanto respirare “l’aria di mare” infatti potrebbe aggravarne i sintomi”.

Una volta rientrati dalle vacanze e ripresi i ritmi quotidiani quali accorgimenti devono seguire coloro che sono affetti da disfunzioni tiroidee?

“Certamente suggerirei di controllare la funzione tiroidea con un semplice dosaggio ormonale ed ancora meglio di praticare un controllo della struttura e della morfologia della ghiandola tiroide, che si esegue con uno strumento molto semplice, rapido, ripetibile facilmente e soprattutto innocuo, quale l’ecografia tiroidea. Due cose quindi, semplici e non invasive che però permettono ad uno specialista una corretta valutazione oltre ad una doverosa prevenzione, al giorno d’oggi: prelievo ed ecografia prima di riprendere il lavoro assicurano un corretto stato anatomico e funzionale della tiroide, la cosiddetta ghiandola della “vita” poiché regola ogni organo ed apparato del nostro organismo controllando appunto la nostra vita, sin dall’età del concepimento”.

 

 

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