“Conosciamoci Meglio”: Dott. Francesco Scarpa – Oculista

Oggi nella rubrica “Conosciamoci Meglio” del blog del CMSO intervistiamo  il Dott. Francesco Scarpa,  Specialista in Oftalmologia del CMSO.

D: Dottore, qual è il ruolo del medico oculista in un centro medico specialistico come il CMSO?

R: Numerose malattie sistemiche come il diabete, l’ipertensione arteriosa, o alcune malattie neurologiche, colpiscono non di rado l’apparato visivo, in special modo la retina, a volte anche in stadi precoci del processo morboso.

 

 

Queste patologie possono determinare nel tempo un peggioramento della vista che, se non affrontato con un adeguato trattamento, può portare ad un calo permanente del visus. Il medico Oftalmologo si inserisce in un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare come quello in uso presso il CMSO, coadiuvando gli altri specialisti in una più precisa valutazione e stadiazione della malattia in modo da migliorare la prognosi quoad vitam e quoad valetudinem del paziente.

 

D: Qual è la differenza del CMSO rispetto ad altri centri? Quali aspetti di “modernità” lo rendono un centro di eccellenza?

R: Proprio questo approccio multidisciplinare integrato rende il CMSO “diverso” da altri centri. Lo scambio di informazioni tra specialisti ed il coordinamento di un vero e proprio “team” segna un vantaggio fondamentale nella cura di determinate patologie croniche.

 

D: Purtroppo diabete e disturbi della vista sono collegati. Quali accorgimenti deve tenere il paziente diabetico per evitare o quantomeno limitare il peggioramento della vista?

 R: Innanzitutto un perfetto management della glicemia è fondamentale per poter arrestare la progressione della retinopatia diabetica, una delle più frequenti e temute cause di cecità nel mondo occidentale. Per questo è importante che l’approccio ad una tale patologia sia non solo tempestiva ma multidisciplinare. Ai miei pazienti diabetici infatti consiglio sempre di rivolgersi ad un centro serio e ben organizzato che sappia sviluppare un protocollo diagnostico e terapeutico personalizzato con l’ausilio di più specialisti, essendo questa una patologia che interessa diversi organi ed apparati. Non meno importante è la visita oculistica periodica, di norma almeno 2 volte l’anno, che permette di evidenziare e porre rimedio con assoluta celerità ad eventuali danni a carico dell’apparato visivo derivanti da tale patologia.

 

D: Il nostro sguardo, in maniera costante e continuata ormai, si dirige verso pc, tablet e smartphone. Consiglia per la salute dei nostri occhi, una gestione diversa del tempo passato dinanzi a tutta questa tecnologia?

R: Nella mia carriera ho effettuato numerose visite come consulente dei medici del lavoro per i cosiddetti videoterminalisti e ciò di cui mi parla è stato sempre un tema caldo. Diciamo che secondo le direttive del decreto 81 (ex legge 626/94) il videoterminalista è colui che usa per almeno 20 ore settimanali (non continuative ovviamente) il videoterminale, per il quale è prevista una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di uso continuato dello strumento di lavoro. Ma senza andare a scomodare leggi, possiamo però dire con tutta tranquillità che, casi particolari a parte, non esiste una vera e propria controindicazione all’uso anche intensivo del videoterminale et similia. Tutti le problematiche che riguardano l’apparato oculare derivanti dall’uso intenso di codesti apparecchi, come astenopia (affaticamento visivo), bruciore, lacrimazione o di contro una eccessiva secchezza oculare, fotofobia, arrossamento, ecc… Sono nella stragrande maggioranza casi risolvibili riducendo semplicemente il tempo dedicato al loro utilizzo, oppure aumentando le pause di riposo visivo se usati per lavoro,  ricorrendo maggiormente a colliri lubrificanti ed infine, perché no, dedicando qualche minuto al giorno ad un delicato massaggio circolare dei bulbi oculari.

 

 

 

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