Diete e cervello: è possibile “allenarlo” a scegliere i cibi sani

Anche dietro una corretta alimentazione può esservi un “allenamento”. In particolare è il nostro cervello che in un determinato lasso di tempo può essere rieducato a preferire cibi sani. A dimostrarlo è stata una ricerca statunitense della Tufts University e del Massachusetts General Hospital. Lo studio pubblicato su Nutrition & Diabetes ha coinvolto 13 uomini e donne in sovrappeso: 8 di loro hanno seguito un regime alimentare a base di fibre, proteine ed alimenti a basso indice glicemico, mentre le altre hanno proseguito con le loro normali abitudini di alimentazione.

 

Dai risultati della risonanza magnetica cerebrale effettuata sui componenti del gruppo, è emerso addirittura un cambiamento delle aree del cervello dedicate all’apprendimento e alle dipendenze, che comportava una maggiore sensibilità verso i cibi salutari rispetto al junk food che prima piaceva tanto. Una scoperta che conferma ancora di più il ruolo importantissimo del giusto approccio mentale nel processo di nutrizione e dunque nella decisione di intraprendere una dieta per perdere peso.

La parola “dieta” non piace a nessuno, ma se riuscissimo a ridarle quella che era l’originaria accezione la vedremmo come un percorso salutare e soprattutto fattibilissimo se seguiti da esperti che curano non solo l’aspetto nutrizionale ma anche quello fisico e psicologico, come al Cmso facciamo da tempo. Quella che è efficace nella perdita di peso è, secondo quello che dimostra anche la ricerca citata,  la rieducazione alimentare a 360° dei pazienti, l’unica in grado di dare effetti duraturi e soddisfacenti.

 

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