Endocrinologia ed Andrologia: intervista al Prof. Francesco Orio

Spesso pensiamo ai problemi endocrinologici solo in riferimento alla sfera femminile, quindi all’endocrinologia ginecologica, dimenticando come anche per il sesso maschile il ruolo degli ormoni sia fondamentale. Anche per gli uomini sussistono una serie di disturbi ad essi collegati: infertilità, disturbi della sessualità, calo della libido, disfunzione erettile/impotenza e tanti altri ancora. Ne parliamo con il Prof. Francesco Orio, Professore Associato di Endocrinologia dell’Università “Parthenope” di Napoli e Responsabile dell’Area Endocrinologia del CMSO.

 

Professore, comunemente associamo i disturbi endocrinologici (di tiroide o di infertilità, per fare un esempio) al sesso femminile. Ne soffrono anche i maschi, ce lo conferma?

“Assolutamente sì. Nell’ultimo periodo vi è un incremento della patologia nodulare (sia benigna che maligna) ed infiammatoria (tiroiditi) nei maschi e ciò può essere spiegato dalla maggiore sensibilità delle persone ad attuare la prevenzione mediante un semplice esame ecografico ed un prelievo di sangue che valuta la funzionalità degli ormoni tiroidei ed anche dall’avere metodiche e tecniche sempre più sofisticate e mezzi più aggiornati per una corretta diagnosi.

Riguardo poi all’altro disturbo, ossia quello dell’infertilità maschile, che si può anche correlare ad eventuali patologie della tiroide o dell’ipofisi, vi è un grosso incremento in termini percentuali di questa patologia, ossia l’infertilità maschile, dovuta non solo allo stress quotidiano che peggiora il liquido seminale (seme) e quindi la capacità di procreare, ma anche causata da scorrette abitudini di vita, tra le quali assunzione di grandi quantità di alcool, uso anche saltuario di droghe, anche quelle ritenute leggere, quali: cocaina, hashish e marijuana oppure lavorare vicino a fonti di calore, come forni, fornaci o altro. Un’ipotesi dell’aumento dell’infertilità maschile vede nel ruolo degli inquinanti ambientali, prodotti chimici ed anche ormonali, un ruolo importante tuttora oggetto di studio da parte di ricercatori in tutto il mondo ed infine il ricercare problemi endocrini e quindi legati alla fertilità anche nel sesso maschile e non solo più in quello femminile (retaggio di una vecchia ed arcaica cultura) e quindi indirizzarsi sempre più alle problematiche di infertilità “della coppia” nell’insieme pone le basi e spiega in termini percentuali l’aumento delle diagnosi di problemi legati alla fertilità maschile.

Qual è il disturbo diagnosticato con più frequenza?

Tra le patologie andrologiche, oltre alla già citata infertilità maschile, sicuramente la disfunzione erettile, ossia l’impotenza, è tra le più frequenti. L’origine è molto spesso legata a problemi psicologici o stress della vita quotidiana e sociale oppure laddove vi è un problema organico, la causa quasi sempre è la malattia diabetica, che, soprattutto se non ben curata, ha tra le sue complicanze croniche proprio la vasculopatia e la neuropatia, entrambi fattori che generano impotenza e difficoltà ad una corretta erezione.

Altro disturbo molto frequente tra quelli andrologici e soprattutto della nostra epoca è l’eiaculazione precoce, che consiste nell’eiaculare in seguito ad una stimolazione sessuale anche minima, prima, durante o poco dopo la penetrazione e comunque prima di quando il soggetto desidererebbe; circa 1 uomo su 3 ne soffre, ma solo 9 su cento vanno dal medico a curarsi. Già perché esiste, da poco tempo un farmaco specifico per curare tale disturbo davvero fastidioso che causa notevole disagio e difficoltà interpersonali. Anche in questo disturbo, oltre all’aspetto ormonale sempre fondamentale da valutare, è cruciale l’aspetto psicologico e relazionale, oltre quello affettivo e sociale.

Quali aspetti di innovazione caratterizzano il CMSO nella cura di queste patologie?

Proprio l’aspetto del porre importanza diagnostica ed eventualmente terapeutica alla coppia e non al singolo (uomo o donna che sia) intesa come ricerca di problemi endocrini, psichici (psicologici) e relazionali-affettivi caratterizza l’attenzione del nostro centro. Uno screening completo endocrino (sull’asse ipofisi-tiroide, ipofisi-testicoli ed ipofisi-ovaia) e metabolico (valutazione degli zuccheri e grassi nel sangue) insieme ad una valutazione morfologica e strutturale mediante l’ecografia di tiroide, testicoli, prostata ed ovaia consente di arrivare ad una corretta diagnosi così da indirizzarsi eventualmente verso la terapia più adeguata e la più recente e soprattutto personalizzata.

La prevenzione in andrologia è quasi inesistente. Sono rarissimi gli screening sanitari. Cosa andrebbe fatto invece?

Sarebbe necessaria almeno una visita degli organi genitali maschili (testicoli e pene) nei maschi, ragazzi nel periodo prima o durante la pubertà o anche immediatamente dopo, così da riconoscere disturbi, talvolta anche semplici da diagnosticare se valutati dallo specialista endocrinologo con competenze andrologiche, ma altrettanto importanti e tali da poter compromettere, qualora misconosciuti

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e non diagnosticati, la vita fertile del soggetto, come ad esempio:

il criptorchidismo (testicolo ritenuto, cioè non disceso nella sacca scrotale, che è la sede normale del posizionamento del testicolo), il varicocele (presenza di vere e proprie varici delle vene che si trovano al di sopra del testicolo, così come si formano le varici alle gambe) oltre ovviamente poi alla possibilità di eseguire screening più approfonditi mediante esame ecografico appunto dei testicoli o della prostata.

Nei maschi di età superiore ai 40 anni dovrebbe essere consigliato a tutti gli uomini lo screening del dosaggio del PSA insieme alla visita della prostata (che si attua mediante esplorazione rettale) da praticare almeno una volta all’anno, presidi fondamentali per la prevenzione del tumore della prostata.

Sappiamo ormai che lo stile di vita influenza tantissimo la fertilità femminile ed è stato proprio Lei a darne scientifica dimostrazione. Può valere la stessa regola anche per gli uomini?

Come già accennato sopra, lo stile di vita errato può sicuramente compromettere la fertilità ed anche una corretta erezione. Stile di vita inteso come abitudini alimentari scorrette (che sfociano ad esempio nell’obesità, nella sindrome metabolica e nel diabete mellito) o sedentarietà con mancanza di attività fisica o esercizio fisico costante (soprattutto quello di tipo aerobico, ossia una camminata a passo svelto, una corsa o andare in bicicletta o cyclette).

Il consiglio è quindi per tutti, per prevenire problemi di infertilità, così come nelle donne, anche negli uomini, di adottare la Dieta mediterranea e praticare attività fisica in maniera costante: queste 2 semplici ma fondamentali abitudini di vita possono prevenire una grande percentuale dei problemi legati alla fertilità della coppia”.

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