Ipertensione aumenta il rischio demenza da anziani

Del killer silente ipertensione e dei suoi danni abbiamo parlato più volte. Oggi, ai danni cardiaci che tutti conosciamo, si sommerebbero danni cerebrali che la pressione alta, in particolare durante la mezza età, può comportare. L’ipertensione intorno ai cinquant’anni determinerebbe una vera e propria forma di demenza con l’età avanzata.

 

A sostenerlo sono i risultati di uno studio del National Institute on Aging di Bethesda, pubblicato su Neurology. Nell’arco di circa 26 anni sono stati studiati dai ricercatori circa 4.057 volontari, non affetti da demenza quando avevano 50 anni, ed è stata loro monitorata la pressione nel corso del tempo. Verso i 76 anni è stata nuovamente misurata la pressione di questi volontari e sono stati visti tramite risonanza i loro dati cerebrali e valutate le capacità mnemoniche. Da quest’ultima analisi è emerso come pressione arteriosa sistolica e diastolica più elevate aumentino il rischio, non solo di lesioni, ma anche di piccole emorragie a livello cerebrale. I volontari che poi che avevano sofferto di ipertensione arteriosa nella mezza età con bassa pressione diastolica arteriosa in anzianità avrebbero presentato volumi cerebrali più piccoli rispetto agli altri, caratteristica che influisce su memoria e capacità di cognizione. Se c’erano ancora dubbi sul ruolo chiave della prevenzione, sempre e soprattutto nella fatidica “età di mezzo”, grazie a questa e ad altre ricerche non possono che essere fugati. Stile di vita, alimentazione e prevenzione attraverso i controlli di routine sono lo strumento per garantire un sereno invecchiamento del nostro organo cerebrale, oltre che del resto del corpo.

Al CMSO, attraverso il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa delle 24 ore tramite l’Holter Pressorio o ABPM (Ambulatory Blood Pressure Monitoring), in maniera non invasiva, siamo in grado di valutare il rischio cardiovascolare in maniera semplice e rapida in maniera tale da sapere se e come è necessario “correggere la rotta”. Un controllo oggi potrebbe garantire qualche ricordo in più domani, non è uno slogan ma ciò che desumiamo da una fior di ricerca scientifica sull’ipertensione come quella appena citata.

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