La Scuola Medica Salernitana e il mal di testa
Il “mal di testa”, lo raccontiamo spesso, sembra essere tra i disturbi più comuni e lo era a quanto pare anche nell’antichità, al punto che i Saggi della Scuola Medica Salernitana avevano inserito una regola apposita nel Regimen Sanitatis, la LXXXVI intitolata De capitis doloribus.
Il mal di testa era il sintomo associato prevalentement all’abuso di alcol (“Se il duol di capo dal ber troppo vino”) e nella regola si consigliava dopo la “sbronza” di bere molta acqua per idratarsi e farlo passare (“si bevi l’acqua”).
Le febbri successive all’abuso di alcol (“il bever troppo spesso cagiona in
noi le febbri acute”) venivano curate sfregando spesso la fronte con acqua calda e mirto (“Indi con acqua calda di mortella”), pianta da sempre ritenuta a forte azione medicale, classica della macchia mediterranea. Rimedi antichi ma validi tuttora, come quello dell’idratazione e delle bende imbevute di acqua per far scendere la temperatura, che dimostrano come anche l’approccio odierno non sia molto lontano dalla lezione degli Antichi Maestri di medicina.
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LXXXVI
DE CAPITIS DOLORIBUS
Se il duol di capo dal ber troppo vino
Nasce, si bevi l’acqua; e il bever troppo
Spesso cagiona in noi le febbri acute:
Se la cima del capo, e pur la fronte
Da calor eccessivo è travagliata,
Si freghi spesso e, moderatamente,
Indi con acqua calda di mortella
Si lavi, e dicon che giovi assai.