Obesità, nuova scoperta sul metabolismo: è ora di concentrarsi sulla frequenza dei pasti

Per intraprendere un percorso di perdita di peso e vincere l’obesità, lo ribadiamo sempre, è fondamentale avere una perfetta conoscenza del metabolismo di un singolo individuo. Senza questo tipo di analisi non è possibile poi studiare una strategia corretta per perdere peso e guadagnare salute.

 

Oggi arriva una ricerca sull’obesità che dà ulteriori spunti a tenere conto non solo della classica “conta delle calorie consumate” quotidianamente ma anche della frequenza dei pasti durante il giorno. In particolare, la ricerca pubblicata recentemente su Proceedings of the National Academy of Sciences, sostiene che il assumere cibo in maniera “intermittente”, introducendo settimanalmente giornate di “quasi digiuno”, quindi una “restrizione calorica ad intermittenza” possa essere benefica e portare un miglioramento negli indicatori di salute. Le cavie analizzate avrebbero, dopo 16 ore di restrizione, uno spostamento del metabolismo verso l’utilizzo dei grassi e della produzione di corpi chetonici, scatenando una risposta di adattamento allo in grado di riparare eventuali danni molecolari. Lo studio degli scienziati si basa sugli adattamenti dell’organismo ai momenti di scarsità di cibo, propri sia dei nostri predecessori che degli animali, i quali in natura non soffrono di malattie metaboliche come diabete ed obesità.

Questo cosa significa? Dobbiamo iniziare a digiunare? Come sempre l’invito è quello di non estremizzare quanto riportato nelle ricerche ma trarne spunto.Lo spunto – ma per il CMSO è una conferma – è quello di partire dal metabolismo prima di intraprendere un percorso di “Dieta” ed avere contezza di quanto e come vengano consumate le categorie durante la giornata.

Il paziente che vuole perdere peso, non soltanto poi si ritroverà a modificare  la sua alimentazione quotidiana, ma cambierà quelle che sono le abitudini di vita per potenziare al massimo il suo metabolismo e ciò può riguardare anche la frequenza dei pasti, che è concordata con il nutrizionista anche sulla base delle esigenze del paziente. Grazie ad uno strumento semplice, non invasivo ed altamente tecnologico come l’Holter Metabolico, al CMSO è possibile conoscere con estrema precisione i dati del metabolismo dei pazienti che intraprendono il percorso peso. E partendo da questo dato, le ricerche come noterete ne danno conferma sempre di più, è possibile  studiare la migliore strategia per perdere peso e soprattutto guadagnare salute.

1 Commento

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    barbo 22 dicembre 2015 (12:58)

    Codesto intervento è molto interessante, come l’intero blog in generale.

    Son un assiduo fan, ottimo lavoro.

    articolo indiscubilmente interessante