Tintarella “selvaggia”: ancora non siamo consapevoli dei rischi

Le campagne estive di prevenzione dai danni del sole arrivano sicuramente con grande puntualità ogni anno, eppure sembra sia ancora alto il numero di persone inconsapevoli dei rischi della cosiddetta “tintarella selvaggia” a tutti i costi. Non solo ci sono adulti che perseverano a prendere il sole negli orari più caldi e senza protezione, ma addirittura un adolescente su tre ignorerebbe del tutto il rischio di melanoma ed altri tumori cutanei legati all’esposizione ai raggi uv.

 

È il risultato di uno studio condotto dalla Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia l’Università di Napoli Federico II su un campione di 191 studenti di un liceo napoletano. Il 17% dei ragazzi non ha la minima idea di quali siano danni provocati dai raggi solari. Considerata questa alta percentuale di amanti dell’abbronzatura scriteriata, siamo preoccupati per gli effetti negativi che in futuro potrebbero verificarsi.

Intanto diamo le giuste colpe agli adulti che continuano a non dare il buon esempio e non educano alla corretta esposizione.

A costo di essere ripetitivi, ribadiamo le note regole dell’approccio col  sole d’estate:

non esporsi nelle ore più calde;

non prolungare l’esposizione per più di 20 minuti consecutivi;

– usare filtri solari alti e soprattutto “certificati” ripetendo più volte l’applicazione;

bagnarsi spesso e bagnare specialmente la testa;

bere acqua.

 

La tintarella sarà meno “selvaggia” ma sicuramente benefica – un pieno di vitamina D – e gradevole.

Spiegatelo anche ai figli adolescenti.

 

 

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