Infarto: come evitare il primo e… il secondo!

Non uno, ma due infarti. Sono tanti coloro che, dopo un primo infarto, incappano nel secondo a distanza di un anno. Accade 1 paziente infartuato su 5 di rivivere lo stesso drammatico episodio dopo nemmeno un anno. Il secondo, ma anche il primissimo infarto sono invece assolutamente evitabili nell’80% dei casi ed il monito della Società Europea di Cardiologia è arrivato puntuale nei giorni scorsi a ricordarcelo.

 

Sono poche le regole che gli esperti chiedono di seguire. Regole che per i pazienti del CMSO e lettori del blog non sono affatto nuove ma che ancora oggi continuano ad essere così poco seguite ed ignorate: evitare il fumo, praticare regolare attività fisica, alimentarsi in modo sano ed equilibrato. Sono le abitudini che gli stessi cardiologi della Società Europea hanno pubblicato in una sorta di monito sull’European Journal of Preventive Cardiology. Una campagna di informazione e prevenzione si rende più che mai necessaria a fronte di sette milioni di infarti ogni anno nel mondo, con un venti per cento di secondi infarti a distanza di un anno dal primo.

Ciò che rende ancora più perplessi è che un paziente su due di quelli già infartuati non segue correttamente – o abbandona addirittura – la terapia per la cardiopatia ischemica, evitando poi di sottoporsi a tutti quei controlli di prevenzione secondaria fondamentali dopo il primo infarto. Quante volte sul blog abbiamo trattato dell’importanza dell’aderenza terapeutica, dell’importanza dello stile di vita, della necessità di seguire le cure anche in fase successiva a 360°… Non si tratta di eccessive preoccupazioni ma una parte integrante del percorso di guarigione dei pazienti. I dati recentemente forniti sugli infarti e soprattutto sui “secondi infarti” ci fanno capire come oggi più che mai il monito sulla prevenzione sia importante, anzi fondamentale. È ora di far tornare nuovamente il cuore al centro delle nostre cure e delle nostre attenzioni.

 

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