La Scuola Medica Salernitana e le piante officinali
La storia della Scuola Medica Salernitana è profondamente legata a quella del Giardino della Minerva, l’Hortus Sanitatis antesignano degli orti botanici europei nel quale venivano coltivate piante dalle quali ricavare i princìpi attivi impiegati a scopo terapeutico. Gli allievi della Scuola Medica Salernitana qui studiavano le piante e le loro incredibili proprietà. Nel Regimen Sanitatis c’è spazio infatti anche per un riferimento ad alcune di queste piante, note per le particolari virtù ed abbondanti nel nostro territorio. Scopriamo insieme la LXI e LXII Regola dedicate rispettivamente alla menta e alla salvia.
LXI
DE MENTHA
Ad uccidere i vermi non è lenta,
Del ventre, e dello stomaco, la Menta.
LXII
DE SALVIA
Morir non dovria l’uom, ch’ave la Salvia
Balsamo a i mali, ognor nell’orticello;
Toglie alle mani, e le più acute febbri
Fuga, ed ella, il Castoreo, e la Lavanda,
L’Atanasia, il Nasturzio, e la Primavera
Sanan tremuli membri; e infin la Salvia
Dalla fecondità della salute,
Che dona alla natura, il nome trae.
Abbiamo più volte sottolineato come alla medicina tradizionale si affianchino ricerche innovative che riguardano l’utilizzo di particolari estratti vegetali in ambito terapeutico. Menta e salvia sono da sempre erbe aromatiche utilizzate in cucina ma anche alla base di preparati terapeutici. All’epoca della Scuola Medica Salernitana erano tra le piante più studiate e più utilizzate grazie ai particolari poteri antibatterici.
La menta secondo i Dotti della Scuola Medica aveva potere di disinfettare l’apparato digerente ( “Ad uccidere i vermi non è lenta, Del ventre, e dello stomaco, la Menta”). Vera e propria pianta “salvifica” (“Dalla fecondità della salute, Che dona alla natura, il nome trae“) era la salvia, in grado di guarire da febbri e tremori. Venivano citate poi altre piante tra cui la Lavanda e il Nasturzio con poteri terapeutici analoghi.
La base di studio dei Saggi della Scuola Medica Salernitana, come abbiamo notato in altre occasioni, era la Natura e la loro lezione resta valida ancora oggi.