Dieta Mediterranea: i grassi vegetali aiutano a perdere peso
D’estate la parola “Dieta” trionfa tra le più ricercate. Sono milioni coloro che tentano di perdere peso, vuoi con metodi tradizionali, vuoi pericolosamente tramite le diete fai da te o le terrificanti diete vip. Ancora una volta dalla ricerca scientifica internazionale arriva l’invito a riconsiderare la Dieta Mediterranea come strumento per la perdita di peso. Non bisogna andare dunque troppo lontano dalla nostra terra per trovare un elisir di dimagrimento e salute e settimana dopo settimana, laddove non bastassero le innumerevoli precedenti, arrivano nuova conferme.
La Dieta Mediterranea, secondo quanto riportato anche da Reuters Health, grazie all’inclusione di grassi di origine vegetale come olio d’oliva e frutta secca, non solo aiuta a dimagrire ma sarebbe l’ideale proprio per le persone che soffrono di malattie endocrino metaboliche, dal diabete, all’ipertensione, al colesterolo alto. Una ricerca condotta da studiosi di pubblicato su Lancet Diabetes Endocrinology ha analizzato i risultati di 7447 anziani a rischio di malattie cardiovascolari sottoposti a tre tipi di dieta tra cui anche quella dieta mediterranea integrata con olio extra vergine e quella integrata con le noci senza imporre una limitazione di zuccheri o calorie o la pratica di sport.
I partecipanti allo studio sono riusciti perdere peso in maniera incisiva. Ancora una ricerca che non demonizza il ruolo dei grassi ma che ancora una volta valida la dieta mediterranea e lo stile di vita mediterraneo come antidoto potentissimo non solo al grasso in eccesso ma anche alle tante malattie endocrino metaboliche che spaventano per la loro costante crescita. Il CMSO da sempre sostiene il modello alimentare e di vita della Dieta Mediterranea promuovendone le principali caratteristiche e dimostrando la sua validità nell’applicazione quotidiana nella cura e prevenzione delle patologie endocrino metaboliche. I pazienti del centro riscoprono non soltanto la forma fisica ma anche il piacere di alimentarsi seguendo una “dieta” dal sapore antico ma la cui apparizione, come sosteneva Ancel Keys, va intesa come una fortuna nella storia dell’uomo.