Obesità infantile: come educare i bambini ad una corretta alimentazione
Lo sviluppo normale di un bambino dipende più di tutto da una buona nutrizione: il cibo che mangia e la capacità di trasformarlo in energia influenza la sua salute, non solo nel periodo delicato dell’infanzia ma per tutta la vita. Fino a pochi anni fa ci si occupava molto del bambino che non mangiava rispetto a quello che mangiava in maniera esagerata, si pensava che un bambino in carne fosse semplicemente “in buona salute”, ma se un’alimentazione limitata può condurre a carenze di vario tipo dando seri problemi nella delicata fase di accrescimento del bambino, un’alimentazione al di sopra delle necessità porta prima al sovrappeso e in seguito ad una manifesta obesità con tutti i problemi relativi.
È necessario sottolineare che i problemi di salute legati al sovrappeso come diabete, difficoltà di movimento, disturbi cardiocircolatori e respiratori non insorgono solo in soggetti adulti e in sovrappeso ma anche nei bambini: da qui è chiara l’esigenza di una prevenzione del sovrappeso infantile. In Italia ogni due anni il sistema di sorveglianza Okkio alla salute analizza l’evoluzione nel tempo del sovrappeso e dell’obesità dei bambini da 6 a 10 anni. Gli ultimi dati risalgono al biennio 2013-2014 in cui si evidenzia, rispetto all’analisi degli anni precedenti, un leggero calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile permangono, tuttavia, elevati livelli di eccesso ponderale, che continuano a lasciare l’Italia ai primi posti in Europa per i problemi legati al peso dei bambini, aspettiamo lo studio che verrà pubblicato a breve sull’ultimo biennio.
In ogni caso indagando sulle cause che comportano l’eccesso di peso si evidenzia che spesso i bambini saltano la prima colazione, o comunque essa è sbilanciata in termini di carboidrati e proteine, inoltre la merenda a metà mattina è fin troppo abbondante, il consumo di frutta e verdura è scarso mentre l’assunzione di bevande zuccherate avviene con troppa frequenza insieme ai troppi snack dolci e/o salati, a ciò va aggiunto il consumo di piatti pronti. Non ci dimentichiamo che i bambini “moderni” stanno troppo fermi, non dobbiamo pensare semplicemente al fatto di praticare o meno uno sport ma all’inattività nelle giornate: si va a scuola in auto, si sta in casa ore a guardare la televisione o a giocare con i videogiochi anziché cimentarsi in giochi in cui è previsto il movimento.
È un grosso errore pensare che un bambino, perché è piccolo ed è in fase di crescita, possa mangiare tutto ciò che vuole, come abbiamo detto già dall’età infantile possono insorgere problemi di salute legati al sovrappeso che poi con l’età non possono che peggiorare. In questa delicata fase di crescita si può e si deve agire con una adeguata educazione alimentare, senza rinunce ma con dei limiti: il bambino non va messo a “dieta” ma semplicemente educato a mangiare in modo corretto, essendo in fase di crescita, ha un fabbisogno energetico superiore agli adulti quindi va rivalutata, insieme ai genitori, la sua alimentazione quotidiana, riconosciuti, discussi e corretti gli errori e quindi impegnarsi a mangiare in modo più sano ed equilibrato.
Dott.ssa Giovanna Senatore
Nutrizionista del CMSO