Obesità: spiegato il “circolo vizioso” tra fame e sonno
Chi soffre di obesità spesso lamenta di non riuscire più a controllare senso di fame e sonno. Uno studio italiano ha spiegato i motivi che determinano questo autentico “circolo vizioso” provocato dalla malattia stessa.
L’obesità infatti “rimodellerebbe” le sinapsi dell’ipotalamo laterale, influenzando così il sistema di regolazione dell’ appetito e del sonno (sistema endocannabinoide). Questa scoperta potrebbe essere importante per la creazione di nuovi farmaci contro l’obesità, ma soprattutto darebbe una risposta a coloro che, con una certa faciloneria, hanno sempre pensato che l’obesità fosse frutto solo di umana e spasmodica ingordigia, senza considerare i meccanismi fisiologici scatenati dalla patologia.
In chi è affetto dalla malattia, l’aumento dell’appetito determina l’aumento del peso, inducendo a sua volta il cervello a non spegnere più il senso di fame. Il tessuto adiposo in eccesso infatti “libera” maggiori quantità di un ormone, la leptina, responsabile del “senso di fame”. Negli obesi si determina quindi una “resistenza alla leptina” che fa sì che il cervello avverta costantemente la fame, senza percepire quando smettere a causa della comunicazione ormai saltata tra periferia e cervello.
Pertanto anche quest’ultimo studio conferma che l’obesità è una malattia cronica in grado di “autoalimentarsi” influendo sugli stessi meccanismi che la determinano,alterando equilibri psico-neuro-endocrini e quindi conoscere meglio questi meccanismi potrebbe essere la chiave per trovarne la cura.
È dunque, oggi più di ieri, fondamentale affidarsi ad una pluralità di specialisti che seguano la malattia sotto ogni punto di vista – non solo nutrizionale ma anche neuroendocrino e psicologico – considerati gli effetti considerevoli che essa ha su tutto l’organismo.