Insaccati: d’estate meglio ridurne il consumo
Insaccati e carne lavorata in genere sono un piacere del palato al quale difficilmente si riesce a rinunciare. Non è corretto demonizzarli, ma sarebbe bene soprattutto d’estate limitarne il consumo.
Al di là dell’alto e noto contenuto calorico di questi alimenti e delle difficoltà digestive che spesso comporta la loro assunzione, va sottolineata anche l’alterazione nel processo conservativo della carne che il caldo torrido potrebbe causare, facendo sì che si sviluppino muffe e batteri della putrefazione pericolosi per la nostra salute.
D’estate più che mai quindi andrebbe posta massima attenzione alla conservazione in frigo degli insaccati. Se proprio non riuscite a farne a meno, prediligete quelli meno grassi come il crudo o la
bresaola e controllatene minuziosamente la provenienza.
Quindi sì al classico estivo del prosciutto crudo e melone, ma una tantum.
Recenti ricerche europee hanno collegato il consumo di questi alimenti al rischio di morte prematura per malattie cardiovascolari o per tumore. Senza allarmismi, auspichiamo dunque che il consumo dei salumi e delle altre carni lavorate nella alimentazione quotidiana in generale sia minimo, prediligendo la qualità più che la quantità.