Tiroide: tiroxina prescritta anche a chi non ne ha bisogno

La Levotiroxina sodica (composto di sintesi che funge da ormone tiroideo) è il principio attivo

del farmaco regolarmente prescritto a chi soffre di ipotiroidismo e risulta tra i primi 10 farmaci più venduti in Italia. Se per moltissimi pazienti la ‘compressina’ al mattino è fondamentale per la salute, per altri può costituire un danno se viene prescritta inutilmente.

Uno studio inglese pubblicato su JAMA Internal Medicine</em rel=”nofollow”> ha infatti dimostrato come negli anni vi sia stato un abuso delle prescrizioni di Levotiroxina sodica determinando nei pazienti (inglesi ed americani) che in realtà non ne avevano bisogno, pericolosi effetti collaterali come osteoporosi e fibrillazione atriale. Gli scienziati di Cardiff hanno studiato i dati di 52.298 pazienti ed è emerso come, a seguito delle cure non necessarie, in questi soggetti si sia anche erroneamente abbassata la soglia di TSH oltre la quale si raccomanda il trattamento.

Abbiamo posto qualche domanda in merito al Prof. Francesco Orio, professore Associato di Endocrinologia dell’Università “Parthenope” di Napoli ed Endocrinologo del CMSO.

Professore, le capita spesso di dover curare pazienti che hanno subito trattamenti farmacologici delle patologie tiroidee non necessari?

“Ahimè troppo spesso… Anche soltanto un valore di 4 o 5 di TSH talvolta allarma il paziente o peggio ancora il medico di base che, quasi sempre, non ha le competenze specialistiche per trattare una materia oggetto di studio della comunità scientifica internazionale endocrinologica che discute su tale problematica da svariati anni”.

Come si procede in questo caso?

“Se gli ormoni tiroidei sono nella norma e si ha un

TSH compreso tra 4 e 10, tale condizione prende il nome di “Ipotiroidismo subclinico”. In tal caso si consiglia senz’altro un approfondimento diagnostico con la valutazione degli anticorpi anti-tiroide e di una buona ecografia della tiroide. Se risulta tutto nella norma e soprattutto se il paziente è giovane o di mezza età non va trattato, soprattutto se tale condizione non si associa a nessun segno o sintomo dell’ipotiroidismo,

quale: stanchezza, incremento del peso, sonnolenza, intolleranza al freddo, stitichezza o bradicardia (ridotto battito cardiaco). Semplicemente si osserva e si ripete il valore del TSH e degli ormoni tiroidei dopo qualche mese, cioè non ci si dimentica del problema ma non si interviene con la terapia in modo inadeguato”.

Anche Lei, rispetto alla Sua casistica, sente di poter avvalorare i dati inglesi sulle complicanze di un trattamento inadeguato?

“Senz’altro prescrivere la tiroxina inutilmente, o ancora peggio far sì che il TSH diventi soppresso, cioè prossimo allo zero o addirittura inferiore a zero, può indurre un problema opposto, ossia quello dell’ipertiroidismo provocando tachicardia e quindi disturbi al cuore, o quanto meno può danneggiare le ossa, favorendo l’insorgere dell’osteoporosi, soprattutto nelle donne, patologia invalidante la qualità e la quantità della vita”.

Quando e perché si prescrive la Tiroxina?

“La Tirosina si prescrive se un soggetto è stato operato di asportazione della ghiandola tiroidea, soprattutto se asportata interamente, oppure se vi è una condizione di Ipotiroidismo, come quello provocato nella stragrande maggioranza dei casi da una tiroidite di Hashimoto, anche detta Tiroidite cronica

autoimmune o da qualsiasi altra forma di tiroidite che induce un ridotto funzionamento della tiroide; ancora se dalla nascita si ha un problema di Ipotiroidismo congenito o di ectopia della tiroide, tutte condizioni in cui appunto manca la tiroxina.

Si parla infatti di terapia ormonale sostitutiva… Ormai l’idea della “terapia soppressiva”, che anni addietro era il cavallo di battaglia della scuola endocrinologica pisana, è stata rivista con una vittoria della scuola napoletana – in favore della terapia che ha trovato consensi in tutto il mondo”.

Alla luce di quanto spiegato dal Prof. Orio, possiamo confermarvi che al CMSO seguiamo l’approccio – ormai convalidato dalla comunità scientifica – della “scuola” endocrinologica napoletana, puntando sulla diagnostica preventiva delle patologie tiroidee e sul trattamento con terapia sostitutiva quando necessaria, proprio onde evitare le complicanze di cui sopra. Molto spesso siamo portati a compiere “i viaggi della salute” nelle mete “notorie” per il trattamento di determinate patologie, senza accorgerci dei centri d’eccellenza e avanguardia che ci ritroviamo sotto casa…!