Psicosomatica: e se esistesse anche l’effetto “nocebo”?

La tesi è da verificare, ma da un recente studio emerge la possibilità che oltre all’effetto cd. “placebo” esista anche il suo opposto, l’effetto nocebo. Così come la sola consapevolezza di assumere un farmaco convince il paziente che le proprie condizioni stiano migliorando pur non avendo in concreto nessuna efficacia, allo stesso modo la ricezione di notizie allarmanti sulla propria salute scatenerebbe effetti negativi ingiustificati, dunque un effetto “nocebo”.

 

Un ricercatore tedesco dell’Università di Mainz ha studiato come i pazienti somatizzano le cattive notizie di salute: dopo aver visto un documentario sugli effetti nocivi di onde elettromagnetiche e wi-fi, ai pazienti è stato detto di trovarsi in una sala con molti apparecchi wi-fi, ma nella realtà la sala ne era esente. In tanti hanno iniziato a manifestare i sintomi proprio dell’ipersensibilità elettromagnetica tra cui vertigini e mal di testa, a dimostrazione degli effetti della paura ingiustificata sul proprio corpo.

Un solo studio sicuramente non basta a dimostrare l’esistenza di un vero e proprio effetto “nocebo”, ma un dato indiscutibile è il fortissimo legame tra psiche e sintomatologia.

Convinzione del CMSO è che questi legami psicosomatici vadano  riconsiderati ed approfonditi, costituendo uno spunto importantissimo per la cura di tante patologie.

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