Diabete: 6 milioni di italiani a rischio ma sottovalutano la prevenzione

Dei preoccupanti numeri della malattia diabetica abbiamo parlato più volte. Purtroppo altrettanto preoccupanti – anzi “inquietanti” ci piace definirli – sono i numeri di coloro che sono a rischio Diabete e che sottovalutano l’importanza della Prevenzione. Sono 3,6 milioni gli italiani con il Diabete, ma a rischiarlo sono circa il doppio: ben 6 milioni, mentre 15 milioni hanno un rischio modesto rispetto alla patologia. I dati sono stati presentati due settimane fa in occasione del XXV Congresso Nazionale della SID, la Società italiana di diabetologia (SID) insieme a Gfk Eurisko.

 

Nonostante questi concreti avvertimenti statistici, ancora oggi gli italiani sottovalutano la prevenzione di questa malattia. Eppure il Diabete viene al quinto posto tra le malattie gravi dopo cancro, ictus, infarto e Alzheimer. Pur essendo noi i primi a reputare il Diabete una malattia con la quale si può pienamente convivere, vi ricordiamo come non si possa prescindere dalla sua prevenzione. Il 90% degli italiani è addirittura pienamente consapevole della gravità del Diabete, ma la sua “controllabilità” fa sì che si ritenga la prevenzione del Diabete un ‘surplus’, un qualcosa di non necessario. Non si pensa mai che uno stile di vita scorretto, un’alimentazione inadeguata, la sedentarietà potrebbero far rientrare proprio noi nelle famigerate percentuali di rischio (un terzo della popolazione).

Il CMSO</strong rel=”nofollow”> come centro medico specialistico ha sì l’obiettivo della cura e del controllo del Diabete – perché con il Diabete si può convivere – ma anche quello di promuovere stili di vita e comportamenti adeguati che innanzitutto prevengano questa malattia cronica, che come sappiamo desta non poche complicanze. Il Diabete è pienamente gestibile come malattia se si ci affida a professionisti, lo ripetiamo, ma questo non ci autorizza a considerarla una malattia innocua e lontana da noi. Stile di vita sano e controlli periodici sono la chiave prevenirla, non prendiamola sotto gamba!

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