Le nuove frontiere della nutrizione: la dieta chetogenica

Avrete già letto in qualche articolo precedente dei benefici della Dieta chetogenica nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità: al CMSO la dieta ipoglucidica normoproteica a chetogenesi controllata si rivela giorno dopo giorno un protocollo efficacissimo nel trattamento dei pazienti, scopriamo perché.
La dott.ssa Angela Chiaviello, biologa nutrizionista e responsabile del settore Nutrizione del CMSO chiarisce le linee fondamentali di questo nuovo regime alimentare e le basi scientifiche.

 

Sovrappeso ed obesità – spiega la Dott.ssa Chiaviello – costituiscono un importante fattore di rischio per le malattie metaboliche (infarto, ipertensione, ictus cerebrale e diabete) e sono anche fonte di disagio estetico e psicologico nella vita di relazione e nei rapporti interpersonali. Nel nostro centro utilizziamo ormai da diversi anni la dieta ipoglucidica normoproteica a chetogenesi controllata con ottimi risultati anche detta VLCD (Very Low Calories Diet).
Questo protocollo, che parte dagli studi pioneristici del Prof. Blackburn dell’Università di Harvard (U.S.A.) negli anni ’70, consente un dimagrimento rapido, semplice e sicuro, perché fondato su rigorose basi scientifiche e seguito dalla scrupolosa supervisione del medico. Negli anni successivi il protocollo si è rapidamente diffuso in tutto il mondo: milioni di pazienti sono stati trattati con successo! Recentemente Il ministero finlandese nel programma per la prevenzione dell’obesità associata a fattori di rischio (diabete di tipo 2-intolleranza al glucosio-dislipidemia-ipertensione) per il periodo 2003-2010 ha posizionato questo approccio dietetico come terapia di prima intenzione (DEHKO-Finnish Diabetes Association 2003). In Francia il Protocollo è adottato per la cura dell’obesità dal 1982” . In pazienti con obesità e diabete mellito tipo 2 (DM2) a seguito del trattamento con un regime alimentare ipoglucidico normoproteico a chetogenesi controllata si è osservato un rapido miglioramento del quadro glico-metabolico. Il regime alimentare ipoglucidico normoproteico a chetogenesi controllata si è dimostrato inoltre utile anche al trattamento di altre patologie associate al DM2 e all’obesità come l’ipertensione arteriosa e le dislipidemie, che contribuiscono ad accelerare lo sviluppo e/o la progressione delle complicanze croniche del diabete”.

Veniamo ai dettagli del protocollo e al meccanismo della chetogenesi. “Il principio del protocollo è semplice e consta di due fasi. – spiga la nutrizionista – Una prima fase di dimagrimento e una fase successiva di transizione. Durante la fase di dimagrimento il ridotto contributo calorico dei carboidrati , nella dieta, e un limitato apporto di lipidi consentono l’attivazione dei processi di ossidazione delle riserve lipidiche del paziente (circa 150 g al giorno) inducendo la chetogenesi. La chetogenesi è un processo del tutto fisiologico che permette al paziente di seguire una dieta a contenuto calorico molto basso (circa 800-1000 Kcal) in assenza di fame (per azione diretta dei chetoni sul centro della sazietà) e senza avvertire alcuna stanchezza in modo da non dover ricorrere a nessun supporto farmacologico. Ne consegue quindi una perdita di peso rapida, che interessa solo i grassi accumulati nel tempo. L’apporto di sali minerali e vitamine equilibrato, una buona idratazione e l’ottimale apporto di fibre consentono di evitare fenomeni di “inflaccidimento” e di perdita di tono muscolare e il rispetto del fisiologico turnover dei costituenti proteici dei tessuti”. Nella prima fase verranno eliminati alcuni alimenti come il pane, la pasta, i dolci e la frutta ma lo stile alimentare dei pazienti non cambierà grazie alla sostituzione di questi alimenti ricchi di carboidrati con alimenti integrativi a bassissimo contenuto di carboidrati ed ad un più alto contenuto proteico, per consentire una perdita della sola massa grassa. Per i pazienti che seguono questo regime il CMSO ha messo a punto un protocollo specifico di 12 settimane durante il quale l’andamento della massa grassa verrà monitorrato capillarmente tramite esame bioimedenziometrico. Anche per chi segue la dieta chetogenica si utilizzerà un approccio integrato associando il regime alimentare ad una particolare attività fisica sotto la guida del personal trainer del centro. Nessuna paura allora per chi tiene ad una forma fisica tonica ed è spaventato da dimagrimenti killer dei tessuti muscolari. IL TUTTO AVVIENE IN TOTALE SALUTE E AD ESSERE SMALTITO è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL GRASSO DANNOSO IN ECCESSO.

Il percorso di perdita di massa grassa tramite la dieta chetogenica non comporta l’adesione “perenne” a questo tipo di alimentazione né la definitiva eliminazione di fondamentali nutrienti. La Dieta Chetogenica è solo una dieta transitoria verso un regime di vera e propria rieducazione alimentare… Un passaggio graduale atto a consolidare i risultati ottenuti fino a far rientrare in gioco la beneamata DIETA MEDITERRANEA.
“La fase di dimagrimento è seguita da una fase di transizione – chiarisce la Dott.ssa Chiaviello – una tappa altrettanto importante del protocollo in quanto il corretto apporto proteico si accompagna a una graduale reintroduzione degli alimenti eliminati nella prima fase, per un periodo pari a quello della fase di dimagrimento, in modo da permettere la rieducazione alimentare del paziente sino all’impostazione di un modello dietetico di tipo mediterraneo. Questa fase è indispensabile per consolidare a medio-lungo termine i risultati ottenuti.

I pazienti, che seguono questo tipo di protocollo per circa sei settimane, vengono successivamente riportati ad un regime alimentare di tipo mediterraneo”. Pensavate che la dieta mediterranea non c’entrasse? Come noterete è invece sempre la base alimentare nutrizionale a cui fare riferimento e la dieta chetogenica non è che uno step necessario per perdere peso IN SALUTE per poi approdare ad un regime “definitivamente” corretto.

“Il regime alimentare di tipo mediterraneo si basa su poche ma precise regole. – ricorda la Dott.ssa Chiaviello – Innanzitutto evitare alimenti contenenti troppi grassi saturi e zuccheri semplici (es. croissant, pasticceria in genere…) privilegiando gli zuccheri lenti (frutta pane e pasta integrale). Evitare di cucinare i cibi utilizzando grassi saturi (burro margarina) ma utilizzare l’olio extravergine di oliva. Limitare il consumo di formaggi soprattutto stagionati e assumere carne pesce uova legumi per il buon funzionamento dei muscoli e per il loro effetto saziante. Ad ogni pasto assumere verdure per un giusto apporto di fibre vitamine e oligoelementi, non dimenticando inoltre una corretta attività fisica” conclude la dott.ssa Chiaviello.

L’approccio alimentare del CMSO, come spiegato oggi in termini fruibili e dettagliati, si caratterizza per il consueto abbinamento di innovazione e tradizione, un binomio molto caro al Centro Medico Specialistico Orio. Se la Dieta Chetogenica rappresenta un innovativo regime nutrizionale per eliminare il grasso in eccesso in totale salute, la Dieta Mediterranea si conferma la pietra miliare su cui si basa tutto il sistema della nutrizione.
In una modernità in cui diete stravaganti e manie alimentari impazzano, insieme a tantissimi rischi, scienza e competenza al CMSO si uniscono per garantire ai pazienti risultati veloci e duraturi ma soprattutto SALUTE, l’obiettivo a cui ogni centro medico specialistico degno di tale nome dovrebbe mirare.

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