Obesità infantile, pre-diabete e fegato grasso: i rischi dei bambini

Con grande amarezza ogni anno leggiamo i dati relativi all’obesità infantile. La situazione non sembra essere migliorata rispetto al, anzi. Nel nostro paese 1 bambino su 10 soffre già di obesità, 2 su 10 sono in sovrappeso, 1 su 20 ha la glicemia alta e addirittura 1 su 3 ha il fegato grasso.

 

Ci ha pensato, recentemente, la Società Italiana di Pediatria (SIP), insieme alla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), a comunicare questo preoccupante bollettino relativo all’Obesità infantile. Siamo abituati a sentir parlare di fegato grasso, ipertensione e glicemia alta in relazione agli adulti, ma vedere questi termini associati ai bambini scatena davvero molta inquietudine. Nel documento “Consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione dell’obesità del bambino e dell’adolescente” sono inoltre riportati i valori di trigliceridi e/o colesterolo LDL, che sarebbero elevati nel 30% dei bambini considerati dallo studio.

Ora, senza voler entrare nuovamente nel dettaglio scientifico, percepiamo chiaramente la gravità della situazione. L’Obesità è una realtà in grado di condizionare la vita di tantissimi bambini, anche sul piano relazionale e sociale. Come intervenire? Ce lo chiediamo spesso ma la risposta, dopo anni, è sempre la stessa: modificare lo stile di vita.

Un’alimentazione corretta e il movimento quotidiano sono l’arma per “salvare” la vita dei nostri bambini e scongiurare un futuro segnato da Diabete ed Obesità, che con i dati mostrati facilmente trovano terreno per attecchire. Quello ormai assomiglia ad un ritornello, non è che il vero “salvavita” di una generazione. Bene dunque essere ripetitivi, forti anche del sostegno della scienza, nel dire che mangiare bene e fare sport sono la migliore eredità da lasciare ai nostri figli. Il CMSO non può che sposare questa causa e sostenerla in tutte le proprie campagne di prevenzione e comunicazione.

 

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