Sedentarietà nuovo “killer” globale
La sedentarietà è un “killer” silenzioso al pari di altre malattie quali ipertensione e diabete. A far scattare l’allarme è stata proprio l’Organizzazione mondiale della sanità che collocato l’inattività fisica all quarto posto tra i principali fattori di rischio di mortalità globale. Ogni anno circa 3,2 milioni di decessi dipendono dalla sedentarietà. I preoccupanti numeri sono stati diffusi il mese scorso in occasione del World Day of Physical Activity.
Scopriamo nel dettaglio in che modo agisce questo spietato e sottovalutatissimo killer. La sedentarietà è responsabile del 30% delle malattie cardiache, il 27% del diabete e il 21-25% dei tumori di seno e colon a livello planetario. Per quanto riguarda la nostra Italia i dati non sono più incoraggianti: i dati 2013 della sorveglianza Passi rivelano un 30% della popolazione tra i 18 ed i 69 anni completamente sedentario, un 36% parzialmente attivo, e solo il 33% in linea con le raccomandazioni Oms dal punto di vista dell’attività fisica. Le categorie più sedentarie sono gli anziani di 50-69 anni (34%), le donne (32%), le persone con molte difficoltà economiche (40%) e i meno istruiti (40%).
Una sorpresa arriva dai bambini, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità ed il ministero della Salute dal 2008 al 2012 è calato al 42% (-6%) il numero di bambini di 8-9 anni con la tv in camera, e al 36% (-9%) la percentuale di chi la guarda più di tre ore al giorno. Il numero di bambini completamente inattivi è altrettanto sceso al 17%, stabile è il numero di coloro che vanno a scuola a piedi o in bicicletta al 26%. Un esempio incoraggiante che come spesso accade non proviene dagli adulti ma dai più piccoli, anche se si può fare sempre meglio per educare i bimbi ad una vita attiva e sana.
La sedentarietà fa male, e se avevate bisogno di conferme… ne avete di continue! Praticare attività fisica è fondamentale per prevenire e curare tutta una serie di malattie croniche come diabete, ipertensione, sindrome metabolica ed ha un ruolo di primo piano anche nella fertilità.
Al CMSO ne siamo convinti al punto da inserire il percorso di attività fisica con il personal trainer nell’ambito del percorso terapeutico delle diverse patologie trattate nel nostro centro medico specialistico.
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