Monsieur Dukan oggi torna in libreria con… L’elogio delle curve!?

Risale ad appena un anno fa l’ultima inquietante proposta del dr Dukan: introdurre una “nuova opzione anti-obesità” agli esami di Baccalaureato, premiando solo i diciassettenni normopeso. Eppure oggi ripiomba in libreria con un nuovo libro contenente un messaggio completamente diverso da quelli di cui si è fatto fautore e paladino finora: ‘Ama le tue curve!’. Saranno state le strigliate del Consiglio dei medici di Parigi e le ripetute minacce di radiazione a redimerlo? Lo escludiamo.

Pensiamo infatti che Monsieur Dukan sia ritornato ‘sugli scaffali’, in questa nuova veste di “motivatore” ed estimatore delle rotondità corporee, solo per seguire il nuovo trend dell’approccio psicologico e della consapevolezza del sé, rigettando completamente quanto detto finora su magrezza e obesità. Non poteva non approfittare della situazione per ripulire la sua immagine, ormai fiaccata dalle continue accuse di tutta la comunità scientifica.

Lui che ama spesso definirsi non solo medico ma “uomo di cultura” tenta ora la carta della motivazione psicologica. Finora ci siamo sempre espressi con seri dubbi sul regime iperproteico della Dieta Dukan che prevede la totale abolizione di zuccheri e carboidrati: riteniamo possa essere foriera di gravi conseguenze per la salute sia a breve, ma soprattutto a lungo termine (insufficienza renale, ipertensione, diabete, depressione… Solo per citare alcune patologie secondarie ad un non corretto ed equilibrato regime alimentare).

Quello che vediamo nella pratica clinica sono spesso le conseguenze di un eccesso della fase iperproteica, senza il rispetto delle altre fasi del regime. E ancora, sovente i pazienti si galvanizzano per una repentina riduzione di chili sulla bilancia, senza sapere che quel “dimagrimento” costituisce spesso solo “una riduzione coreografica” andando ad intaccare per lo più la massa magra e non facendo bruciare i grassi. Ricordiamo che 12 milioni di copie del suo famoso libro sono state acquistate e con esse è stato dato a tanti uno strumento per “auto-provocarsi danni” (un coltello può servire per tagliare una fetta di carne o per commettere un omicidio, dipende da chi lo utilizza e soprattutto come).

Del resto, come diciamo sempre, perdere peso è la cosa più facile del mondo: si tratta di un’equazione aritmetica: consumare di più di ciò che si introduce, ovvero introdurre meno di ciò che si consuma. Sappiamo bene che questa semplice affermazione nella quotidianità implica tantissimi aspetti di ogni singola persona, compreso quello psicologico e va ad incidere sul vissuto personale e sullo stile di vita.
Ebbene, sembra che anche monsieur Dukan se ne sia finalmente accorto.

Ci auguriamo che quest’ultima opera sia meno

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devastante, ma nutrendo numerosi dubbi sul suo approccio nutrizionale, escludiamo possa conquistarci nel ruolo di psicoterapeuta-motivatore, e temiamo si tratti solo di un’ennesima trovata commerciale.

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