Alcol: la moda dello “spritz” dilaga tra gli adolescenti
Le ultime statistiche non lasciano dubbi: il consumo di alcol tra adolescenti è in costante aumento. Nel solo Veneto, la metà del quindicenni consuma alcol nel fine-settimana. Lo “spritz” alcolico, accompagnato dagli stuzzichini salati, è ormai moda obbligatoria tra i giovanissimi, diventando una sorta di “rituale” di passaggio alle abitudini dei più grandi. Non possiamo non essere preoccupati.
La consuetudine nordica dell’aperitivo da un paio d’anni ha iniziato a prendere piede anche tra gli adolescenti del sud: allo spritz spesso sostituiscono il vino bianco locale, ma la portata dannosa non cambia. Se poi allo spritz, pericoloso proprio per il contesto quasi inoffensivo e conviviale che
ne caratterizza il consumo, aggiungiamo i superalcolici a cui alcuni adolescenti iniziano a ricorrere quando sono in forte stato depressivo fino ad ubriacarsi (binge drinking) , dobbiamo gridare all’allarme.
Ricercatori americani hanno dimostrato i danni serissimi che il consumo di alcol durante l’adolescenza può determinare: assottigliamento della corteccia prefrontale, alterazione della crescita, reazioni ormonali sballate, danni al fegato e all’apparato riproduttivo, aumento del rischio di depressione. E sicuramente non ne mancheranno altri da inserire nell’elenco.
Opportuna la prevenzione e la sensibilizzazione, sia in famiglia che a scuola.