Inattività fisica: colpevole del grasso in eccesso ancor più della dieta?

Ci chiediamo da sempre quali siano i fattori responsabili del grasso in eccesso. Ricerca dopo ricerca le “colpe” vengono talvolta attributite alla cattiva alimentazione, talvolta alla mancanza di attività fisica. Da un’ultima ricerca sembra però la sedentarietà il principale responsabile al banco degli imputati per i chili di troppo, in particolare sulla pancia. L’odiosa rotondità del girovita dipenderebbe, secondo i ricercatori della Stanford University, più dall’inattività fisica che dalla cattiva alimentazione.

 

Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Medicine, ha scoperto come negli ultimi 20 anni, negli USA sia aumentata l’inattività fisica in correlazione con l’incremento dell’indice di massa corporea (BMI), pur restando le calorie consumate sempre le stesse. Dal 1994 ad 2010, l’inattività femminile è salita a 51,7%, quella maschile al 43,5%.  In corrispondenza sono cresciuti costantemente sia il BMI che il grasso addominale. Non sono stati invece ritrovati legami con le calorie ingerite.

Ora, vi consigliamo di interpretare la nuova entusiasmante ricerca con le dovute cautele. Non esiste miglior metodo a parer nostro della sinergia di più fattori, non uno solo, per combattere il grasso in eccesso: dieta ed attività fisica. La scoperta americana va intesa come un invito all’attività fisica dandole l’importanza che merita e non va interpretata come un incentivo a rimpinzarsi di qualsiasi tipo di cibo, anche quello “spazzatura”, compensando con il movimento!

Sulla base anche dei risultati visibili sui pazienti del CMSO, pensiamo che un elemento non debba escludere l’altro e non a caso come protocollo di cura dell’obesità abbiniamo al regime alimentare anche un affiancamento al personal trainer. L’obiettivo non è solo quello di perdere peso ma anche di guadagnare salute. Ormai sapete quanto crediamo in questo approccio.

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