Ipertensione: più a rischio chi soffre di insonnia

L’ipertensione è stata definita più volte come un “killer silente” i cui colpi, spesso mortali, si avvertono quando è troppo tardi per porvi un rimedio… Nuove ricerche scientifiche spiegano che alcuni soggetti possono essere concretamente più a rischio rispetto ad altri. È il caso di chi soffre di insonnia cronica, un disturbo che affligge moltissime persone.

 

Ebbene chi è vittima dell’insonnia cronica rischia l’ipertensione addirittura del 400% in più rispetto al resto della popolazione. Questo quanto dimostrato in uno studio cinese-americano pubblicato sulla rivista “Hypertension”. Le università di Chengdu (Cina) e di Hershey (Usa) hanno studiato 219 insonni cronici e svelato una connessione tra ipervigilanza fisiologica e l’ipertensione. Paragonando il sonno dei pazienti cronicamente insonni a quello di 96 persone dopo una notte trascorsa senza dormire, gli studiosi hanno misurato la pressione sanguigna in tutti i volontari ed è emerso il citato rischio 300-400% negli insonni cronici.

Un altro recente studio (Boston, Usa) – pubblicato sul British Medical Journal e condotto su più di 88.000 adulti con ipertensione – ha stabilito che una pressione sistolica (massima) al di sopra dei 150 mmHg aumenterebbe il rischio di eventi come infarto ed ictus. Gli studiosi americani in questo caso hanno valutato anche l’impatto di un trattamento farmacologico su pazienti con determinati valori e per i quali è stata finora dibattuta l’opportunità di un trattamento.

Senza entrare nei dettagli degli studi scientifici pubblicati appare chiaro che insonnia cronica e pressione alta nei valori citati devono essere un campanello d’allarme ed indurre ad agire con tempestività. L’ipertensione e le sue terribili conseguenze si possono quindi prevenire. Il check-up è sicuramente l’arma migliore per difendersi da questo killer silenzioso e non vale solo per insonni e ipertesi ma per tutti! Affidatevi ai professionisti del CMSO per combattere e prevenire l’ipertensione, il killer del XX secolo che insieme possiamo debellare.

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