Inattività fisica: colpevole del grasso in eccesso ancor più della dieta?
Ci chiediamo da sempre quali siano i fattori responsabili del grasso in eccesso. Ricerca dopo ricerca le "colpe" vengono talvolta attributite alla cattiva alimentazione, talvolta alla mancanza di attività fisica.
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Attenzione alle “diete last minute”, anzi… “last second”!
Mancano tre giorni all'arrivo dell'estate ed è lo stesso tempo che coloro che hanno problemi di peso vorrebbero impiegare per perderlo, essendo la prova costume irrimediabilmente arrivata. Ed ecco che, presi dall'ansia di ben apparire in spiaggia, in tantissimi si tuffano su internet o raccolgono ritagli di riviste, decisi ad affrontare una delle cosiddette diete "last minute", anzi " last second" sarebbe meglio chiamarle, magari ispirate ad un singolo alimento (dieta del gelato, dell'ananas, del panino e via tantissime altre fantasiose) o scelte da qualche star internazionale.
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Obesità: le offese nell’infanzia aumentano il rischio di obesità da adulti
I ricercatori della University of California, Los Angeles, hanno dimostrato come gli insulti e le offese subite dai bambini in carne, possano addirittura aumentare il rischio di obesità nell'età adulta. Sono state studiate oltre 2.000 bambine di 10 anni e seguite fino a 19 anni di età. I ricercatori non hanno valutato soltanto il loro indice di massa corporea, ma anche l'approccio psicologico sottoponendo loro dei questionari questionari.
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Nutrizione: masticare bene per ridurre le calorie
Seguire uno "stile di vita alimentare" sano implica non solo una corretta gestione delle calorie e dei nutrienti, ma anche un determinato approccio alla masticazione. Da sempre si raccomanda di mangiare lentamente e soprattutto masticare bene per favorire la digestione... Uno studio recente ha dimostrato come masticare bene e a lungo sia anche utile a "ridurre" le calorie.
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Obesità: quando a vincere è la paura di essere giudicati
Gli obesi cambiano medico più spesso dei normopeso. Il motivo? A vincere è la paura di essere giudicati dal medico al quale ci si affida. Bastano consigli inappropriati, risultati tardivi o uno strumento ritenuto non adatto, a determinare nel paziente scarsa fiducia e voglia di rivolgersi ad un altro specialista. Ma quello che gli americani chiamano "doctor shopping" aumenta per questi pazienti il rischio di finire in Pronto Soccorso dell'85%.
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